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Rapporto Edufin 2023. Educazione finanziaria: iniziamo dalla scuola

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Aumenta la domanda di educazione finanziaria delle famiglie italiane: è ormai chiaro che gli italiani la vogliono a scuola, sul posto di lavoro e nei luoghi ricreativi.

A pochi giorni dal lancio ufficiale di #OttobreEdufin2023 i dati del Rapporto Edufin 2023  confermano che “E’ l’ora dell’educazione finanziaria,” il tema del Mese di questo anno. 

E’ quanto emerge dai risultati del Rapporto Edufin 2023 “Educazione finanziaria: iniziamo dalla scuola”, realizzato dal Comitato Edufin in collaborazione con Bva Doxa: una raccolta dati su temi finanziariassicurativi e previdenziali unica, arrivata alla sua quarta edizione con un panel continuativo nel tempo. 

La rilevazione 2023 aggiorna i dati sulla condizione finanziaria delle famiglie italiane e sul livello di conoscenze finanziarie, particolarmente importante per effettuare scelte economiche consapevoli in un periodo di difficoltà ed incertezza.  Quest’anno, inoltre, viene realizzato un focus sulle conoscenze degli italiani su argomenti previdenziali e assicurativi e posto l’accento sull’importanza dell’introduzione dell’educazione finanziaria a scuola.

La domanda di educazione finanziaria continua a crescere. Ormai quasi la totalità degli intervistati (il 91%) vuole l’educazione finanziaria nelle scuole. E’ inoltre diffusa la convinzione che l’insegnamento di educazione finanziaria a scuola possa comportare vantaggi in termini di future scelte di risparmio e investimento, assicurative e previdenziali (72% degli intervistati). Questo conferma l’importanza di mettere a disposizione di tutti, sin dalle prime fasce di età, gli elementi di base dell’educazione finanziaria.

Aumenta anche, rispetto alle scorse rilevazioni, l’interesse per l’educazione finanziaria nei luoghi ricreativi (65%), mentre rimane stabilmente alta (ben 8 intervistati su 10) la percentuale di coloro che vorrebbero fosse introdotta nei luoghi di lavoro.

Rispetto all’anno precedente, aumenta il tempo che gli italiani passano a pensare questioni finanziarie personali (in media 6,3 ore alla settimana), più della metà del quale avviene sul luogo di lavoro – un dato che conferma quanto l’educazione finanziaria sul posto di lavoro possa essere utile, sia ai lavoratori e sia al datore di lavoro.

Sono inoltre i gruppi più vulnerabili (donne, giovani, poco istruiti, redditi bassi) e, in generale, chi possiede un basso livello di conoscenze finanziarie, a trascorrere più tempo pensando a problemi legati alle finanze personali e a come gestirli. Questo dato conferma che la conoscenza finanziaria può permettere una gestione più serena ed efficiente delle proprie questioni finanziarie.

A oltre un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina e in un periodo di forte crescita dei prezzi, in particolare dell’energia e dei beni di consumo, le questioni finanziarie continuano a preoccupare gli italiani e la quota di famiglie che arrivano con fatica alla fine del mese rimane molto alta (il 60%) e continua ad abbassarsi il grado di soddisfazione per la propria situazione economico-finanziaria (5,68 su scala 1-10). Per effetto dell’inflazione e dell'aumento dei tassi d'interesse, è in forte crescita la propensione a investire (dal 17% del 2022 al 31%) e a partecipare al mercato finanziario (preferisce mantenere i risparmi sul conto corrente il 38% del campione, rispetto al 45.2% dello scorso anno).

Se sono evidenti le difficoltà e il disorientamento delle famiglie in questi momenti di grandi cambiamenti, i dati del Rapporto mettono in luce, quest’anno più che mai, il ruolo fondamentale che l’innalzamento delle conoscenze finanziarie può svolgere nel garantire il benessere finanziario degli individui.

Sono, infatti, tanti i benefici derivanti da una buona conoscenza finanziaria: dalla maggiore partecipazione ai mercati finanziari alla minore fragilità e ansia finanziaria, dalla più elevata capacità di sapersi districare tra gli investimenti finanziari, assicurativi e previdenziali e orientati allo sviluppo sostenibile al minore numero di ore dedicato a risolvere problemi finanziari.

Purtroppo, le conoscenze finanziarie – così come quelle assicurative e previdenziali- continuano a essere basse nella popolazione (meno della metà dei decisori economici delle famiglie italiane conosce 3 concetti di base di finanza) e ancor di più tra i gruppi vulnerabili, quali i giovani, le donne, le famiglie con basso livello di reddito ed istruzione e i residenti al Sud e le isole.

Sotto questo profilo “Iniziare l’educazione finanziaria dalla scuola”, messaggio del Rapporto di quest’anno, rappresenta la via maestra per consentire ai cittadini di effettuare scelte economico finanziarie consapevoli e funzionali al benessere attuale e futuro.

Il Comitato Edufin è in prima linea per promuovere e coordinare iniziative di educazione finanziaria e per fornire dati e analisi utili ai policy maker, affinché l’educazione finanziaria possa essere accessibile a tutta la popolazione. In questo contesto, tuttavia, occorre moltiplicare gli sforzi per raggiungere un numero sempre maggiore di destinatari, soprattutto tra i gruppi più vulnerabili.

Per promuovere efficacemente l’educazione finanziaria come richiesto dagli italiani, giocano un ruolo fondamentale gli stakeholders che attraverso le nuove “Linee Guida Stakeholders” potranno vedere riconosciute dal Comitato le proprie iniziative di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, collaborando così attivamente e in una cornice istituzionale all’accrescimento delle conoscenze finanziarie della popolazione.

E la partecipazione al Mese questo Ottobre è un altro modo per promuovere l’educazione finanziaria. I dati ci dicono che è in continuo aumento la conoscenza del Mese, conosciuto da quasi 1 intervistato su 4 (22,5%).

Per essere efficace, il lavoro del Comitato si basa sui dati e la ricerca, dice Annamaria Lusardi, la direttrice del Comitato Edufin, e siamo lieti di mettere questi dati a disposizione di tutti – stakeholder, policy maker, ricercatori e chi fa programmi di educazione finanziaria - per lavorare insieme a migliorare la cultura finanziaria nel nostro Paese.

 

Rapporto Edufin 2023

Questionario 2023

Dati 2023

Tracciato dati 2023

Tabelle per gruppi demografici 2023

Tabelle 2020-2023

Rapporto Edufin 2022

Consulta il Rapporto Edufin 2020 e 2021

Articolo aggiornato il 25 luglio 2023